LA STORIA

UN PO’ DI STORIA

Don Francesco Ricci

FRANCESCO RICCI nasce a Faenza (Ravenna) il 29 maggio del 1930 e trascorre l’infanzia a Premilcuore nell’Appennino forlivese.

Giovanissimo incontra padre Pietro Leoni, prete di rito bizantino, che sarà poi missionario in Russia e condannato a 10 anni di prigionia nei gulag dal regime staliniano. Trasferitosi a Forlì sul finire degli anni ‘30 si forma alla scuola di don Giuseppe Prati (don Pippo)  e all’oratorio salesiano di San Luigi. Frequenta la G.I.A.C (Gioventù Italiana di Azione Cattolica).

Vive gli eventi bellici legati al passaggio del fronte ed avrà modo di conoscere i soldati del II° Corpo d’Armata polacco che parteciparono alla liberazione dell’Italia nella Seconda Guerra Mondiale.

Terminati gli studi al liceo classico nel 1949 entra in seminario e viene inviato al Seminario Romano Maggiore per gli studi teologici dove direttore spirituale è mons. Pericle Felici, che sarà poi segretario generale del Concilio Vaticano II.

Nel 1955 viene ordinato prete nella Cattedrale di Forlì e fin da subito si interessa ai giovani; è nominato assistente diocesano della G.I.A.C e sostiene il giornalino studentesco “Il Termometro”. E’ per alcuni anni insegnante di religione all’Istituto Magistrale e all’Istituto Tecnico Commerciale di Forlì.

Nel 1961 incontra il movimento fondato da don Luigi Giussani e fin da subito vi aderisce e lo propone ai giovani che lo seguono. Con don Giussani condivide la responsabilità dei primi passi di Gioventù Studentesca e poi successivamente di Comunione e Liberazione.

Nel luglio 1965 il primo viaggio in Jugoslavia e poi, a dicembre, in Polonia con l’amico Tonino Setola: inizia così una lunga serie ininterrotta di viaggi nei paesi dell’Est Europa, oltre la cortina di ferro (Jugoslavia, Polonia, Cecoslovacchia, Ungheria) e fonda CSEO (Centro Studi Europa Orientale) che raccoglie testimonianze sulla vita della Chiesa nelle società socialiste. Inizia una ricca attività editoriale e pubblicistica. Nel 1982 fonda anche la rivista “Il Nuovo Areopago”. Già nel suo primo viaggio in Polonia del 1965 conosce l’arcivescovo di Cracovia Karol Wojtyla, futuro papa Giovanni Paolo II.

A partire dagli anni ‘70 numerosi sono i viaggi in sud America dove sostiene anche la nascita di varie comunità del Movimento (Argentina, Brasile, Cile, Perù, Ecuador, Bolivia, Colombia, Paraguay, Uruguay, Venezuela). Sempre in sud America promuove e rilancia riviste cattoliche, tra cui NEXO in Uruguay ed ESQUIU’ in Argentina, per diffondere il magistero di papa Giovanni Paolo II. Si reca anche in Africa, sempre a sostegno delle nascenti comunità locali (Uganda, Burundi, Zaire e Kenya). Non smetterà mai di viaggiare, recandosi negli ultimi anni in Giappone, Corea del sud, Hong Kong e Filippine.

Intensa l’attività di giornalista: scrive su “Il Momento”, “CSEO Documentazione”, “Il Nuovo Areopago”, “Avvenire”, “Il Sabato”, “30 Giorni”, “Litterae Communionis”.
Don Ricci ci lascia, dopo una lunga malattia, il 30 maggio del 1991, nella solennità del Corpus Domini. Il giorno precedente aveva compiuto 61 anni. Nel ricordino della sua prima messa aveva voluto la frase di don Giovanni Bosco “Da mihi animas, cetera tolle” (Dammi le anime, toglimi il resto).