Testimonianza di Suor Nazarena – Monaca trappista di Vitorchiano

Testimonianza di Suor Nazarena – Monaca trappista di Vitorchiano

Incontro con don Francesco a Quilvo – Fondazione di Vitorchiano in Cile

Non ricordo l’anno, ma sicuramente nell’arco di tempo tra il 1982 e il 1988, tempo della mia permanenza nella Fondazione.
Una notte avevo sognato don Francesco:
Don Francesco, ma sei proprio tu?
Certo!”
E così alto com’era, si era chinato su di me e mi aveva abbracciata, era stato un momento molto bello.
Il sogno mi aveva lasciato un senso di pienezza e al mattino dopo l’avevo raccontato alla mia superiora.
Al pomeriggio stavo lavorando in contabilità, entra la Madre e tutta trafelata mi dice:
Corri, corri in parlatorio”.
Ma chi c’è?”. Così lontano dall’Italia non è che ricevessi molte visite.
Vieni, vieni e basta”.

Nel frattempo, vista l’eccezionalità della visita, la Madre aveva introdotto gli ospiti nel chiostro, e io mi sono trovata davanti don Giussani e don Francesco.
Ma lo sai che ti ho sognato?”
Lo so, lo so. Questi abbracci notturni!!”
E si chinò davvero su di me per abbracciarmi.

Don Francesco è stato presente nei momenti vocazionalmente più importanti della mia vita, anche se non avevo un rapporto stretto di figliolanza con lui, ma le poche volte che l’ho incontrato mi ha profondamente segnata, con le sue parole, ma soprattutto con quel senso di autorità tra il serio e il divertito che scaturiva dal suo sguardo, che era uno sguardo paterno.
Quando, dopo una conferenza, gli dissi che da quello che aveva detto avevo intuito l’importanza della vocazione monastica:
Ma allora è per questo che esistono i monaci?”
Mi aveva guardato serio e mi aveva detto:
Non è una idea stupida…fossi in te andrei a conoscere un monastero”.

Sr. Nazarena

Segui l’incontro con Suor Nazarena e Suor Maria Giovanna, monache del Monastero delle trappiste di Vitorchiano, in occasione del ciclo “Vivere Oggi – Volti, parole, incontri e testimonianze